Mi ricordo ancora quel pomeriggio a casa di Giulio N. L'avevamo organizzato da giorni. Non sono certo di tutti i presenti, c'erano Marcantonio M., Gaetano S., Leonardo V., ragazzi di 13 anni, appassionati di calcio. Quante partite a pallone al parco de stefano (casa mia), 4 o 5 ore di sfide, pallonate, vetri rotti, senza mai fermarci.
Quel pomeriggio eravamo pronti ad una scorpacciata di gioco e divertimento. Il programma era da leccarsi i baffi (cominciavamo a farci la prima barba..): videogiochi per 4 ore e poi finale di Coppa dei Campioni. Giorgia, la sorella di Giulio, aveva preparato qualcosa per noi, forse dei biscotti..
E via! partitone alla playstation degli anni 80, l'INTELLIVISION.. gioco di calcio spettacolare (per la tecnologia di allora) su tv a colori.
Girone all'italiana con finale tra i più forti.. non ricordo chi ha vinto..
E poi un'ora prima della partita accendiamo su rai 1. C'è Pizzul che però non sta parlando di formazioni o di cosa inventerà Platini. La tv mostra morti, feriti, paura, disperazione. Ma noi abbiamo solo 13 anni e non capiamo.. che c'entra il calcio con la morte. Il calcio è gioia, è emozione, è sfida.. è gol.. invece quella notte vediamo il sangue, sentiamo le urla, che brutto che è stato..
La violenza di quella sera ha cambiato il calcio e non ci ha più lasciati.
Era il 29 maggio del 1985.
I morti furono 39, 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Centinaia i feriti.
Nemmeno quella notte la morte riuscì a fermare il calcio. E noi non fummo più bambini.
Ciao Gabriele...
http://www.liverpoolfc.tv/lfc_story/heysel/a_index.shtml
9 commenti:
Celeste mamma mia che ricordi! Io di anni ne avevo 11, forse 12, e devo dire che ricordo ancora quelle scene: persone svenute, volti insanguinati, volontari che cercavano disperatamente di mettere in salvo i bambini, i feriti, i corpi inermi, il discorso di un calciatore (scirea?) che diceva che la partita si sarebbe giocata per evitare il peggio. Una scena che non dimentico e quella degli avvoltoi che frugavano tra le tasche dei feriti in cerca di soldi. Ad ogni modo una pagina triste del calcio. E devo dirti che forse io da allora, per ben 10 anni mi sono disinteressato, allontanato da tutto quello schifo. Poi dopo 10 anni, nel 1994, mi sono riavvicinato, per giocare con voi al Fanta. E ho 'riscoperto' la bellezza del calcio, BARESI e tutto il resto. Ed è forse per questo che mi è piaciuto tanto il fanta, perchè mi ha fatto scoprire il calcio 'bello'. E ovviamente anche perchè permette ad un gruppo di amici di 'giocare' anche da lontano, anche da 'grandi'. Ad ogni modo io avevo 10 anni e mi sono allontanato dal calcio QUASI DEFINITIVAMENTE dopo quelle scene. Adesso ci saranno tanti bambini, come il piccolo Lello Lamberti, che dopo aver visto quelle scene, metteranno una croce sul calcio e sceglieranno altre passioni. Io avevo scelto il biliardo e la pallavolo. E questo è un bene. Ma alcuni sceglieranno altro: droga, discoteche e impasticcamenti, fumo, alcool, wrestling, rugby, boxe, e questo è male. Ecco, il rischio peggiore è questo: stiamo uccidendo uno sport, stiamo allontanando una generazione da un grande sport nazionale. I bambini cresceranno, tanti piccoli Lello Lamberti, intimoriti dal calcio, sceglieranno altro. Speriamo bene.
Scusa Rafè, ma mi spieghi perché rugby e boxe sarebbero "male"? Francamente non riesco a capirlo. Soprattutto per il rugby; a mio parere uno degli più sport più nobili ed "onorevoli". Non pretendo che tu la pensi come me, ma sono curioso di sapere cosa ci sia in questi due sport che te li fa giudicare negativamente.
E' vero...da quella sera qualcosa è cambiato...grande Celestino!
Giggios hai ragione, il rugby forse può essere anche considerato uno sport sano. Del resto però nelle mischie volano calci, pugni e sangue. E' quindi è sicuramente più aggressivo del calcio. E se per un adulto può andar bene, cosi come la boxe e il wrestling, per un bambino devo dire che non è una bellissima immagine. I bambini imitano TUTTO quello che vedono. Ho visto dei ragazzi/bambini davanti ad una scuola che si scambiano figurine "wrestling". Non sarei sorpreso nel vedere ragazzi che si azzuffano imitando paladini del wrestling. Rispetto la tua opinione ma continuo a pensare che il calcio giocato dai bambini è una delle più belle immagini che possono esserci. E questa immagine rischia di svanire. Ciao, R
Dalle tue parole mi rendo conto che non comprendi assolutamente il significato del rugby. Forse perché in realtà non lo conosci. Ignori il codice d'onore esistente tra chi lo pratica (un giorno ti spiegherò perché ci sono colpi duri in mischia e capirai cosa intendo); ignori il fatto che, dopo essersi "picchiati", i vincitori applaudono l'uscita dal campo degli sconfitti e dopo la partita festeggiano con loro in quello che viene chiamato "terzo tempo". Ignori il fatto che NON ESISTE SIMULAZIONE e che, dopo uno scontro con un avversario, un rugbista si alza subito in piedi per dimostrare la sua forza (non si rotola a terra sperando che l'arbitro punisca l'avversario, per poi resuscitare un minuto dopo...).
Insomma, Rafè, ignori un po' troppe cose del rugby per poterlo giudicare.
Il tuo citare il wrestling come esempio è del tutto fuori luogo. Innanzitutto non lo considero nemmeno uno sport, figurati se intendo difenderlo. E' di rugby che stiamo parlando.
Il problema sai qual'è? E' che i bambini vengono lasciati troppo spesso soli davanti alla televisione e, quindi, se vedono una partita di rugby possono solo percepire la "violenza apparente", perché non c'è un grande che spieghi loro il vero significato di questo sport. Anche perché è difficile trovare adulti che conoscano il rugby e lo possano spiegare ad un bambino (e tu sei un esempio vivente).
Personalmente, mi auguro che mio figlio voglia giocare a rugby e non a calcio. Gli verrebbero insegnati valori che in quello che tu chiami "sport nazionale" non esistono assolutamente.
Parola di uno a cui viene la pelle d'oca solo a sentire i neozelandesi che eseguono l'haka...
Giggios ti ho già detto che hai ragione, il rugby può essere uno sport sano. E sicuramente di rugby non ne capisco un c... Ma comunque io preferisco gli sport dove non ci siano contatti fisici TRAUMATICI. Nel Football Americano o nella Boxe, ad esempio, spesso qualche giocatore negli anni ci lascia le penne con tutte le botte che prende. Nella Pallavolo no. Nel calcio neanche. Nel biliardo no. Nel Basket neanche. Ecco io preferisco questi sport. Ma SICURAMENTE concordo con te sul fatto che questi sport che ho citato dovrebbero prendere il rugby come esempio in fatto di sportività, valori, entusiasmo, spirito di squadra, correttezza, etc etc.
Nel calcio la gente comincia a lasciarcela la pelle raf....vedi tutti gli infarti in campo e il problema doping! Sei un po' fuori fase raf, viva il rugby, principe di tutti gli sport per agonismo, lealtà e spettacolarità!
Ricordo bene quella serata con i miei amici...sinceramente non capivamo molto quello che stava succedendo...ci sembrava che da un momento all'altro qualcuno ci raccontava che non era vero...che era soltanto TV e non realtà.
Dall'epoca ho visto tante immondizia legata al calcio: ricordo una radiocronaca a Grottaminarda, dove fuggì all'interno di un'auto di uno sconosciuto, e poi un Cavese-Nocerina da far west, ed ancora un Nocerina-Cavese dove mi fu vietato l'ingresso in sala stampa, un Pro Salerno-Cavese dove feci la radiocronaca con due celerini in tribuna stampa ed il vetro di fronte a me pieno di sputi...questo è il nostro mondo...e di questo si nutre anche il calcio...e qualsiasi evento di massa (quanti drogati avete visto farsi ad un concerto? e quanta violenza in ogni corteo politico-sociale?).
Il dramma di Gabriele è soltanto un po' più grande...perchè da quel giorno anche le Forze dell'Ordine non saranno più immuni dal dolore che infonde questo nostro mondo.
Ogni settimana passo da quell'area di servizio...ieri, lunedì, mi sono fermato a fare la benzina...e a dire una preghiera davanti ad un mausoleo di colori, stupidità e luoghi comuni...VEDERLO MI HA LASCIATO UN ENORME SENSO DI VUOTO.
A presto, Leo
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